''Un'imposta comunale che di comunale ha solo il nome''. Ha
sintetizzato cosi' il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, l'Imposta
Municipale Unica, di cui si e' discusso nella sala consiliare con gli
altri sindaci della provincia di Crotone.
''Partiamo da un
dato incontrovertibile proprio oggi reso noto dal Governo: i comuni
della provincia di Crotone subiranno un taglio complessivo ai
finanziamenti statali di 6.600.000 euro, per il solo Comune di
Crotone si parla di 3.300.000 euro. Questo significa che sono a
rischio - ha aggiunto Vallone - tantissimi servizi come ad esempio i
trasporti scolastici o la mensa scolastica''.
Su l'Imu c'e'
incertezza circa i criteri di applicazione.
Incertezza che si
riverbera sui comuni e sui cittadini.
''Anche la ventilata
rateizzazione -ha aggiunto il sindaco di Crotone - e' una
disponibilita' solo apparente da parte del Governo''. L'Imu corre su
due binari. Sulla parte che va allo Stato i sindaci non possono
incidere. Anche contabilmente si seguono due strade e questo
trasforma i sindaci in semplici esattori.
''Eravamo il front
office con i cittadini, oggi con l'Imu siamo il braccio esattoriale
del Governo'' ha sottolineato il sindaco di Cotronei Nicola
Belcastro. Sulla non equita' nel rapporto imposta servizi si e'
espresso il sindaco di Verzino, Franco Parise, e sulla necessita' di
essere compatti sul tema si e' soffermato il sindaco di Melissa, Gino
Murgi.
A rischio sono anche i bilanci comunali perche' cosi'
come stanno le cose non vi e' coerenza tra accertamento ed effettiva
riscossione. Ma il tema centrale sono i cittadini sui quali non si
puo' fare gravare una imposta che non si presenta equa nel rapporto
richiesta/servizio.
I sindaci sono comunque pronti alla
mobilitazione sul tema: condivideranno un documento da presentare
all'Anci nazionale, chiedendo di farsi interprete presso il Governo
della necessita' di intervenire immediatamente per fornire certezza
in merito ai bilanci comunali, fare chiarezza sull'Imu evidenziando
anche le particolari contraddizioni rispetto alla autonomia di
gestione dei sindaci e dei comuni e fare leva anche sulla stretta
imposta dal patto di stabilita'.
Fonte: ASCA
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