lunedì 16 aprile 2012

La Settimana Santa a Casabona

Incontro stata del Cristo morto e della Madonna Addolorata
La Settimana Santa casabonese è stata ricca di avvenimenti spirituali che hanno rafforzato il significato di questo periodo che fa parte dei tempi forti dell'anno liturgico cattolico. Si è iniziato lunedì scorso con la tradizionale vestizione, di primo mattino, del Santo Sepolcro; la statua in gesso del corpo esanime del Cristo, che si trova nella piccola chiesetta della Croci, così denominata, è stata posta nella cosiddetta “ vedetta”, portata a spalla durante la processione del Venerdì Santo. Nella serata dello stesso giorno, l'appuntamento è stato presso il centro sportivo di Casabona per accogliere la statua lignea del S.S. Ecce Homo, che ha dato inizio alla suggestiva Via Crucis per le vie del paese sino alla zona del Calvario, nel rione Croci. Nella giornata di martedì, alle ore nove , l'usuale vestizione, con l'abito nero, della statua lignea della Madonna Addolorata portata anch'essa in processione durante il Venerdì Santo. Alle ore 21 dello stesso giorno, dinnanzi la chiesetta delle Croci, la meditazione sui Sette Dolori della Madonna durante la passione di Gesù. Si è riflettuto sul dolore di una madre che ha visto la brutale uccisione del proprio figlio. Il giorno seguente, dopo il pellegrinaggio delle famiglie per il tradizionale ammanto della Madonna, che consiste nell'avvolgersi sotto il manto dell'Addolorata come segno materno di protezione, si è svolta la meditazione sulle cinque piaghe di Gesù ( la corona di spine, la croce, i chiodi, la lancia ). Su ogni segno della passione di Cristo, si è potuto ascoltare una breve storia che ha arricchito anche il senso culturale; si è meditato sull' atroce dolore delle piaghe con l'accezione che ne consegue accompagnato da un canto tradizionale ad ogni pausa mentre ogni strumento della passione veniva posto sulla croce impiantata nella piazza della chiesetta. Il Triduo Pasquale è iniziato con la partecipazione alla messa del Crisma tenutasi nella mattinata del Giovedì Santo nel Duomo di Crotone. La sera del Giovedì Santo è stata celebrata la messa in “ Coena Domini “, un giorno importante nel quale il Signore ha istituito il sacerdozio. Dopo aver mostrato gli oli santi, benedetti nella stessa mattinata , la celebrazione è proseguita con la lavanda dei piedi ripetendo quello che Gesù stesso fece nell’ Ultima Cena. La messa termina con il simbolico spoglio dell'altare. In serata, fino alla mezzanotte, i parrocchiani sono poi stati invitati a soffermarsi presso l’altare della reposizione in adorazione dell’Eucaristia donata da Gesù e nella meditazione sulla sua agonia nel Getsemani nella notte in cui fu tradito. Il Venerdì Santo è iniziato con la grande liturgia delle ore 15, ora nella quale Gesù consegnò il proprio spirito nelle mani del Padre, con la lettura del racconto della Passione, lo scoprimento ed il bacio della croce. Alle ore 21 la tradizionale processione del Venerdì Santo con la statua della Madonna Addolorata e quella del Cristo morto per percorrere le vie del paese. La processione si svolge in due parti: nella prima, la statua della Madonna precede quella del Cristo, come a simboleggiare una ricerca disperata di una madre che non riesce a trovare il figlio. Poi il corteo si divide in due parti e l'incontro delle due statue avviene sul sagrato della Chiesa Madre San Nicola Vescovo. La Madonna, infatti, viene a conoscenza della morte di Gesù quando il sacerdote con le parole “ Vieni Maria … ecco tuo figlio”, consegna nella mani, della statua, una croce lignea: un momento molto forte che emoziona i tanti fedeli coinvolti in un misto di gioia per aver trovato il figlio e tristezza per la perdita. Un momento talmente intenso che mette a dura prova l’imperturbabilità anche degli animi più rigidi. E' seguita poi la seconda parte della processione, nella zona nord di Casabona, fino al ritorno, in tarda notte, nella chiesetta. Il Sabato Santo, il giorno che precede la Pasqua di Resurrezione, ha visto la liturgia della veglia pasquale ricca di eventi. Si è iniziato con la benedizione del fuoco e l’accensione del cero Pasquale con tutte le luci della Chiesa che simboleggiano lo splendore del Cristo Risorto che ha vinto la morte. Terminato il lucernario il sacerdote ha salutato l’assemblea riunita recandosi all’ambone per leggere il Preconio Pasquale, una lettura che annuncia la Pasqua. Terminata la liturgia della parola, si intona il Gloria con il suono della campane. E' avvenuta poi la benedizione, tramite il cero, dell’acqua battesimale e lustrale con il rinnovo delle promesse battesimali. La messa è poi proseguita normalmente con la solenne benedizione finale. Alla fine della celebrazione, un piccolo corteo si è avviato verso la zona del Calvario per deporre sulla Croce un lenzuolo bianco simbolo della Resurrezione di Cristo Signore. Subito dopo, è avvenuto il cambio d'abito della Madonna, dal nero a celeste, accompagnato da un lungo applauso e da un canto dedicato alla Vergine Madre di Gesù. La domenica di Pasqua, dopo l'arrivo della statua di San Francesco da Paola, che per tradizione viene portata in paese in questo giorno, è seguita la celebrazione della Messa di Resurrezione molto partecipata allietata dal coro parrocchiale “ San Nicola Vescovo” mentre quella della sera accompagnata dal nuovo coro parrocchiale polifonico “ Magnificat”. Vivere i riti della Settimana Santa significa seguire Cristo nel suo culmine percorrendo le sue orme. Non è soltanto un messaggio o uno sguardo esteriore ma è osservare Cristo e unirsi nella medesima offerta totale nel sacrificio di sé.

Mario Cimieri

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