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Pina Fiorita |
Continuano le sorprese
artistiche di Strongoli, infatti da pochi giorni è comparso nelle librerie un
volume di poesie scritte proprio da una strongolese, Pina Fiorita, che però da
un po’ di anni vive in Emilia Romagna. Lo scorso 27 maggio è stato presentato a
tutti il suo libro dal titolo “Poesia di vita quotidiana” alla fiera di San
Martino in Rio. La signora Fiorita nasce nel 1960 a Strongoli, dove trascorre
la sua infanzia; le estati trascorse al mare sono un ricordo per lei
indelebile. Il periodo della scuola media ha determinato il suo futuro
scolastico: ha amato l’apprendimento più di qualsiasi altra cosa, al punto da
dedicarsi ad esso anima e corpo per poter conseguire i più alti risultati, i
suoi professori sono stati i suoi maestri di vita. Frequenta a Crotone il liceo
classico Pitagora che, dopo due anni, abbandona; ma la passione per la scuola,
la conduce a riprendere gli studi e a conseguire la maturità magistrale. Alla
sola età di vent’anni non ancora compiuti, si sposa e vive nel suo paese fino al
1985, anno in cui si trasferisce con la famiglia a San Martino in Rio, dove
vive tuttora. Avrebbe desiderato frequentare l’università, ma si è scoperta
essere una mamma felice di avere avuto tre figli, due maschi e una femmina, a
cui ha dedicato, insieme alla scuola, tutta se stessa. Inizia a scrivere poesie
nel 1994, quando la distanza da casa comincia a provocare una tale sofferenza
da spingerla a buttare su un foglio i ricordi, le speranze e i progetti che
aveva lasciato lì, in quel piccolo paesino che tanto le aveva donato. Coltiva
la passione della cucina, soprattutto quella mediterranea, adora preparare
dolci tipici del luogo di origine, anche se non le dispiace affatto degustare
la cucina emiliana e quella italiana in generale. Insegna in una scuola
primaria di Correggio da molti anni; qui ha conosciuto persone che hanno avuto
per lei un ruolo importante sia dal punto di vista professionale che dei
rapporti umani. E’ dotata di un’estrema sensibilità, che l’aiuta e la motiva a
lavorare con piacere accanto ai bambini, con i quali predispone un rapporto
personale e diretto, aperto e di collaborazione. “La dedizione, il senso del
dovere, l’onestà e la professionalità” ha dichiarato la scrittrice “sono
tuttora i valori che mi sorreggono e che
cerco di trasferire a chi mi vive accanto.
“All’età di cinquant’anni ho ripreso a sognare” continua la Fiorita “e
ho tirato fuori il coraggio di realizzare ciò che a quindici anni avrei voluto
davvero fare da grande, pubblicare un libro di poesie.” Questa raccolta di
poesie prende spunto dall’esperienza personale per comunicare temi, fatti ed
eventi comuni a tutti gli esseri viventi che, come me, nascono, soffrono,
gioiscono e riflettono sulla propria esistenza. “Si divide in tre parti” spiega
la scrittrice “che segnano il percorso della mia evoluzione nello scrivere, a
partire dal lontano 1994 ad oggi, e che rispecchiano tre momenti particolari
della mia vita; i testi sono completati da un mio commento.” Nella prima parte
compaiono i testi più personali e minimamente biografici e autobiografici; le
poesie parlano dell’infanzia, fausta e felice, negli anni sessanta, quando il
solo desiderio di un giocattolo, però, rimaneva un sogno nascosto. “Sono
dedicate al mare, ai genitori, ai tempi che furono; tutto ciò rimane sempre
dentro di noi, perché è la nostra storia e rappresenta ciò che siamo e ci accompagna fino a che la memoria ce lo
permette.” Attraverso questi versi ognuno di noi può ritrovare i tratti del
proprio padre e della propria madre, può rivivere i momenti della sua infanzia
e della sua adolescenza, l’atmosfera e le emozioni che i luoghi dove abbiamo
trascorso la nostra vita hanno fatto scaturire. “A distanza di molti
anni” continua “ho cominciato a trattare i temi del valore interiore che hanno
le persone che ci vivono accanto, certo non tutte meritevoli di essere
celebrate, ma alcune sì, perché dotate di specialità particolari. Così è nato
un nuovo filone, con versi dedicati ai miei alunni, alle mie colleghe di
lavoro, ai giovani e a me stessa. La
seconda parte contiene versi di una ritrovata visione della esistenza,
più gioiosa, più consapevole e ricca di speranza, come quando dopo il temporale
sorge l’arcobaleno. E così, la forza che
ho cercato di trasferire ai miei discenti, ai miei figli, a tutti coloro che mi
vivono accanto, ha preso corpo con una tale bellezza da concludersi con “Un
bambino felice”, quella che, secondo me, rispecchia la persona sana e ricca di
valori in cui tutti dovremmo rifletterci in un tempo che tutto ciò sta per
lasciare alle spalle. La più recente ed ultima parte” conclude la scrittrice “è
la rivelazione di pensieri costanti che mi hanno perseguitato negli ultimi
anni: il raggiungimento dell’inizio dell’età matura , un momento molto
difficile che intrappola in una tresca senza fine. Qui si leggono le
riflessioni non solo di una donna, ma, penso, di tutte le donne che hanno la
fortuna di comprendere in seguito che, nonostante tutto ‘E’ bello esserci’ se
guardi alla vita con gli occhi di un bambino.” Un’emozione continua si sente dall’
eco della voce delle sue poesie, solo pochi forse possono comprendere alcune
sfumature, alcuni tratti di vita che si possono vivere solo nel paese in cui si
nasce e a cui si è molto affezionati; Strongoli da sempre fa nascere meraviglie
artistiche, persone con sensibilità alte. Un artista è influenzato molto dal
luogo di nascita e forse Strongoli ha quel “qualcosa” in più che permette ai
suoi ‘figli’ l’ opportunità di sentirsi unici, originali ed irripetibili.
Maria Antonia Milelli
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