giovedì 7 giugno 2012

STRONGOLI: NELLE LIBRERIE UN VOLUME DI POESIE SCRITTO DA UNA STRONGOLESE


Pina Fiorita
Continuano le sorprese artistiche di Strongoli, infatti da pochi giorni è comparso nelle librerie un volume di poesie scritte proprio da una strongolese, Pina Fiorita, che però da un po’ di anni vive in Emilia Romagna. Lo scorso 27 maggio è stato presentato a tutti il suo libro dal titolo “Poesia di vita quotidiana” alla fiera di San Martino in Rio. La signora Fiorita nasce nel 1960 a Strongoli, dove trascorre la sua infanzia; le estati trascorse al mare sono un ricordo per lei indelebile. Il periodo della scuola media ha determinato il suo futuro scolastico: ha amato l’apprendimento più di qualsiasi altra cosa, al punto da dedicarsi ad esso anima e corpo per poter conseguire i più alti risultati, i suoi professori sono stati i suoi maestri di vita. Frequenta a Crotone il liceo classico Pitagora che, dopo due anni, abbandona; ma la passione per la scuola, la conduce a riprendere gli studi e a conseguire la maturità magistrale. Alla sola età di vent’anni non ancora compiuti, si sposa e vive nel suo paese fino al 1985, anno in cui si trasferisce con la famiglia a San Martino in Rio, dove vive tuttora. Avrebbe desiderato frequentare l’università, ma si è scoperta essere una mamma felice di avere avuto tre figli, due maschi e una femmina, a cui ha dedicato, insieme alla scuola, tutta se stessa. Inizia a scrivere poesie nel 1994, quando la distanza da casa comincia a provocare una tale sofferenza da spingerla a buttare su un foglio i ricordi, le speranze e i progetti che aveva lasciato lì, in quel piccolo paesino che tanto le aveva donato. Coltiva la passione della cucina, soprattutto quella mediterranea, adora preparare dolci tipici del luogo di origine, anche se non le dispiace affatto degustare la cucina emiliana e quella italiana in generale. Insegna in una scuola primaria di Correggio da molti anni; qui ha conosciuto persone che hanno avuto per lei un ruolo importante sia dal punto di vista professionale che dei rapporti umani. E’ dotata di un’estrema sensibilità, che l’aiuta e la motiva a lavorare con piacere accanto ai bambini, con i quali predispone un rapporto personale e diretto, aperto e di collaborazione. “La dedizione, il senso del dovere, l’onestà e la professionalità” ha dichiarato la scrittrice “sono tuttora i valori che mi  sorreggono e che cerco di trasferire a chi mi vive accanto.  “All’età di cinquant’anni ho ripreso a sognare” continua la Fiorita “e ho tirato fuori il coraggio di realizzare ciò che a quindici anni avrei voluto davvero fare da grande, pubblicare un libro di poesie.” Questa raccolta di poesie prende spunto dall’esperienza personale per comunicare temi, fatti ed eventi comuni a tutti gli esseri viventi che, come me, nascono, soffrono, gioiscono e riflettono sulla propria esistenza. “Si divide in tre parti” spiega la scrittrice “che segnano il percorso della mia evoluzione nello scrivere, a partire dal lontano 1994 ad oggi, e che rispecchiano tre momenti particolari della mia vita; i testi sono completati da un mio commento.” Nella prima parte compaiono i testi più personali e minimamente biografici e autobiografici; le poesie parlano dell’infanzia, fausta e felice, negli anni sessanta, quando il solo desiderio di un giocattolo, però, rimaneva un sogno nascosto. “Sono dedicate al mare, ai genitori, ai tempi che furono; tutto ciò rimane sempre dentro di noi, perché è la nostra storia e rappresenta ciò che siamo e ci  accompagna fino a che la memoria ce lo permette.” Attraverso questi versi ognuno di noi può ritrovare i tratti del proprio padre e della propria madre, può rivivere i momenti della sua infanzia e della sua adolescenza, l’atmosfera e le emozioni che i luoghi dove abbiamo trascorso la nostra vita hanno fatto scaturire. “A distanza di molti anni” continua “ho cominciato a trattare i temi del valore interiore che hanno le persone che ci vivono accanto, certo non tutte meritevoli di essere celebrate, ma alcune sì, perché dotate di specialità particolari. Così è nato un nuovo filone, con versi dedicati ai miei alunni, alle mie colleghe di lavoro, ai giovani e a me stessa. La  seconda parte contiene versi di una ritrovata visione della esistenza, più gioiosa, più consapevole e ricca di speranza, come quando dopo il temporale sorge l’arcobaleno.  E così, la forza che ho cercato di trasferire ai miei discenti, ai miei figli, a tutti coloro che mi vivono accanto, ha preso corpo con una tale bellezza da concludersi con “Un bambino felice”, quella che, secondo me, rispecchia la persona sana e ricca di valori in cui tutti dovremmo rifletterci in un tempo che tutto ciò sta per lasciare alle spalle. La più recente ed ultima parte” conclude la scrittrice “è la rivelazione di pensieri costanti che mi hanno perseguitato negli ultimi anni: il raggiungimento dell’inizio dell’età matura , un momento molto difficile che intrappola in una tresca senza fine. Qui si leggono le riflessioni non solo di una donna, ma, penso, di tutte le donne che hanno la fortuna di comprendere in seguito che, nonostante tutto ‘E’ bello esserci’ se guardi alla vita con gli occhi di un bambino.” Un’emozione continua si sente dall’ eco della voce delle sue poesie, solo pochi forse possono comprendere alcune sfumature, alcuni tratti di vita che si possono vivere solo nel paese in cui si nasce e a cui si è molto affezionati; Strongoli da sempre fa nascere meraviglie artistiche, persone con sensibilità alte. Un artista è influenzato molto dal luogo di nascita e forse Strongoli ha quel “qualcosa” in più che permette ai suoi ‘figli’ l’ opportunità di sentirsi unici, originali ed irripetibili. 

Maria Antonia Milelli

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