venerdì 8 giugno 2012

STRONGOLI: UN ANNO PIENO DI CREATIVITA' PER I BAMBINI DELLA TERZA B


Gli alunni della III B
Ingegno, creatività, amore per la natura, capacità di rapportarsi con gli altri, questo è quello che i bambini della classe terza B della scuola elementare di Strongoli centro, hanno vissuto ed imparato durante l’ anno scolastico, grazie soprattutto all’ impegno della loro maestra Elisabetta Affatati che inizialmente insieme alla sua collega Patrizia Ceraudo, che poi ha dovuto lasciare i bambini perché in dolce attesa, ha seguito i bambini in quattro progetti educativi e formativi. Nei giorni scorsi proprio nella loro aula, in cui hanno creato e imparato, i bambini hanno festeggiato la conclusione dei loro progetti ed anche dell’ anno scolastico, che ormai volge al termine,con una piccola festa durante la quale hanno presentato i loro lavori ai genitori. Il primo progetto “La scuola del fare” che ha come punto focale una scuola creativa e non passiva che ha come protagonisti i bambini ha visto impegnati i bambini nei lavoretti della festa della donna, di Pasqua e della festa del papà. Durante il secondo progetto “Lettura”, che si è svolto da dicembre a marzo,ispirato al progetto di Mario ‘Lodi Lettura creativa’,  i bambini hanno letto dei libri e non solo, perché con il loro ingegno e la loro fantasia hanno prodotto le copertine dei libri letti, facendo loro quello che hanno colto. Il terzo progetto “Educazione ambientale” ha visto venir fuori la creatività dei bambini, infatti agganciandosi al progetto nazionale ‘Tondo come il mondo’ di cui è coordinatrice Cristina Gambetti di Occhio allo spreco, i bambini oltre alle lezioni frontali hanno messo in pratica la teoria. In collaborazione con l’ Università della Calabria hanno visitato il Rimuseum di Cosenza, durante cui hanno capito che con la plastica, la carta, la ceramica ed altri materiali già usati si possono creare ancora tante cose; con i colli delle bottiglie hanno fatto nascere dei pesciolini, con la parte inferiore delle bottiglie e delle cannucce sono stati creati vasi e fiori; con le coppette dei gelati e stecchini di legno sono nate delle fantastiche piante, ed infine con delle piastrelle di ceramica sono stati creati dei quadri. Ma non solo, infatti dalla grandissima creatività di un alunno, Dario Elia, è nato anche un nuovo gioco voluto chiamare dal bambino “Zumpa zumpa” composto da un tappo di sughero, uno spago e il collo di una bottiglia. Il quarto progetto infine, “Arebresche” ha portato i bambini ad un momento di conoscenza delle diversità culturali, come momento di crescita di una scuola che valorizza e promuove le diversità; hanno intrapreso durante l’ anno un percorso di conoscenza teorico che si è concluso con la visita guidata a San Nicola dell’ Alto durante la quale le due scuole hanno fatto un gemellaggio ed hanno cantato insieme in lingua arebresche la canzone dal titolo Bojmenjerole che significa ‘facciamo un girotondo’. I bambini all’ arrivo a San Nicola sono stati accolti dal vicesindaco Tiziana Basta, dall’ assessore alla cultura Ida Lavia e da tutte le insegnanti coinvolte nel progetto. La maestra Affatati ha voluto ringraziare con tanta stima il dirigente scolastico di Strongoli Mario Pugliese, che è sempre pronto e disponibile alle novità e alla crescita non solo formativa, ma anche educativa e creativa dei suoi ragazzi; ha poi ringraziato la comunità Arebresche per averli accolti con grandissimo affetto e la Proloco di San Nicola che ha permesso la realizzazione di questo progetto. Alla fine della presentazione dei loro lavori i bambini davanti ai loro genitori hanno cantato tre brani, l’ inno nazionale di Mameli, la canzone dell’ amicizia Goccia dopo goccia, nonché la canzone in lingua arebresche Bojmenjerole. Tantissima soddisfazione da parte del dirigente scolastico che ha dichiarato: “sono molto soddisfatto di questa attività svolta nella nostra scuola, queste iniziative arricchiscono l’ offerta formativa perché consentono agli alunni di svolgere attività alternative e piacevoli ma che allo stesso tempo li fanno crescere ed imparare.”

Maria Antonia Milelli


















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